5 LUOGHI IN CUI LA WW3 POTREBBE INIZIARE NEL 2023

di Ilio Masprone, cavaliere del Principato di Monaco per meriti culturali

MONACO. Nel febbraio 2022, la Russia ha attaccato l’Ucraina, dando inizio al più grande scontro in Europa dalla seconda guerra mondiale. Come tutti sappiamo, il Principato di Monaco ha adottato e attuato, senza indugio, procedure di congelamento dei fondi e sanzioni economiche identiche a quelle adottate dalla maggior parte degli Stati Europei. Un duro colpo dunque per i numerosi oligarchi russi, che nel Principato hanno il proprio conto bancario e che di fatto taglia fuori sempre di più la Russia dalle transazioni mondiali, bloccando le esportazioni e le importazioni del Paese. Ma non basta, questa guerra ha risvegliato controversie che covavano da decenni nel mondo. L’amministrazione Biden e i suoi alleati in Europa, Monaco compresa, stanno prestando straordinaria attenzione ai rischi di escalation, ma Washington non ha tutte le carte in mano. Anche se la preoccupazione che la Russia possa usare armi nucleari per ripristinare le sue province in Ucraina sembra essere diminuita poiché la guerra sembra essersi stabilizzata in una situazione di stallo distruttiva, Kiev o Mosca potrebbero essere disposte ad accettare il rischio di un conflitto più ampio, un conflitto che potrebbe trasformarsi in Terza Guerra Mondiale, includendo almeno quattro controversie in ebollizione che,  oltre Ucraina-Russia sono Taiwan-Cina; Grecia-Turchia; Penisola Coreana; India- Cina. La prima riguarda un’ escalation tra Taiwan e la Cina; le tensioni nello Stretto di Taiwan sono aumentate vertiginosamente lo scorso anno. La Cina ha effettuato le sue più grandi esercitazioni militari nell’isola in seguito alla visita dell’ex presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi ad agosto 2022. La Cina rivendica Taiwan come parte del suo territorio e ha promesso di unificarla, con la forza se necessario. Fortunatamente, ci sono buone ragioni per credere che questo avverrebbe con qualche indizio; come è avvenuto lungo il confine ucraino, la preparazione cinese al conflitto sarebbe chiaramente visibile. Quasi ogni conflitto immaginabile, tuttavia, finirebbe per includere gli Stati Uniti e molto probabilmente il Giappone, e costituirebbe quindi una grande guerra di potenze. La seconda possibilita’ di conflitto risiede nelle annose tensioni tra Grecia e Turchia che sono notevolmente aumentate, per cui qualsiasi scontro tra Turchia e Grecia coinvolgerebbe immediatamente la NATO, e da qui quasi certamente risulterebbe un intervento opportunistico da parte della Russia. Per quanto riguarda le due Coree, la dinamica tra i due stati sembra guidata dall’impazienza. Mentre il Nord vorrebbe impensierire maggiormente il mondo con l’esibizionismo delle sue armi nucleari, il Sud non vorrebbe dover soffrire il peso di questo vicino scomodo e retrogrado. Le storiche tensioni tra le due Coree  sono state frenate dalla Guerra Fredda e dall’ordine internazionale liberale successivo alla Guerra Fredda. Sparita la prima e trovandosi non poco indebolito il secondo, Pyongyang potrebbe approfittare del momentum, mentre Seoul potrebbe faticare a continuare a pazientare, tollerando le pericolose buffonate del suo vicino. Se la guerra dovesse scoppiare, potrebbe rapidamente diventare più distruttiva della guerra Russia-Ucraina, con armi convenzionali e nucleari che esigerebbero un tributo terribile da entrambe le parti. Per quanto riguarda l’India e la Cina, sporadici combattimenti continuano sul tetto del mondo. Sebbene la vera posta in gioco del controllo su piccoli frammenti di territorio in un terreno montuoso quasi inabitabile rimanga di difficile valutazione, né la Cina né l’India si sono ritirate dal conflitto. Mentre i combattimenti sono rimasti finora piuttosto limitati, il desiderio di difendere il prestigio nazionale può rapidamente diventare letale anche per i leader più saggi e sensibili. I due governi non sono riusciti a trovare un modo per risolvere il conflitto e ad un certo punto, gli indiani o i cinesi potrebbero essere tentati di risolvere il problema attraverso l’escalation, un passo che potrebbe funzionare come lo è stato in altri casi, ma che invece potrebbe aprire la porta a un conflitto molto più vasto e distruttivo. Questo mio articolo, che riflette preoccupazioni condivise da fonti autorevoli, quali BBC o Business Insider, termina con la celebre citazione di Albert Einstein: “Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre”. Cari lettori, in questo inizio di estate che nonostante tutto sembra essere promettente per l’economia turistica di Monaco e del Bel Paese, auguriamoci dunque che nulla di tanto drammatico possa avvenire a livello globale, e che la tanto sospirata pace abbia presto luogo.  

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