ALBERI DI NATALE 2023: PIÙ “GREEN” E TANTA BENEFICENZA

Di Tiziana Pavone

MONACO. Oltre che nelle più belle piazze di tantissime città e villaggi nel mondo,  addobbare l’albero di Natale è una tradizione che accomuna molte famiglie nel mese di dicembre. E tutti gli anni nasce il dubbio: meglio vero o finto? Nuovo o di recupero? Abete tradizionale o artificiale? In ogni caso, che sia piu’ “green” possibile, dall’acquisto allo smaltimento. A proposito di quest’ultimo importante fattore, riferisco ai miei cari lettori un esempio illustre, quello dell’abete eretto nella Città del Vaticano in Piazza san Pietro a Roma, che resterà acceso durante le festività. Il maestoso abete viene da boschi non molto lontani dal Principato, e precisamente dalla val Maira la quale, guarda caso, come le Alpi del Mediterraneo che coronano la Costa Azzurra, fa parte del progetto della Unione Europeea chiamato Alcotra (acronimo di Alpi Latine Cooperazione TRAnsfrontaliera), una sfida comune tesa a promuovere ed  accompagnare le nostre montagne nella transizione verde. Per il mantenimento di questa multifunzionalità viene ritenuta indispensabile la pianificazione forestale di un comune o di un’area protetta. I criteri da seguire per la realizzazione degli interventi sono quelli della selvicoltura sostenibile, che preserva il “capitale” della dotazione in legname del bosco prelevando solo gli “interessi” dati dalla crescita annua degli alberi, e ne pianifica la selezione quando necessario. Riporto queste modalità in quanto bisogna sapere che questo abete portato e installato a Roma, alto 27 metri e pesante 6,5 tonnellate, era molto vecchio; sia la Forestale che i vigili del fuoco ne avevano riscontrato il rischio di cedimento, e di conseguenza il suo taglio era già stato preventivato e autorizzato dalla Regione Piemonte. Inoltre, il suo legno non andrà sprecato perchè dopo le festività l’albero non andrà al macero, ma verrà inviato a una ditta che lo trasformerà in giocattoli per bambini, da distribuire tramite la Caritas! Per quanto riguarda in particolare il Principato di Monaco, beneficenza tra gli auguri ovunque, per esempio nel Patio dell ‘Hotel de Paris, dove a Natale dell’anno scorso la Fondazione Principessa Charlene ha raccolto 156mila euro dalla vendita all’asta di 23  alberi di Natale, offerti per la maggior parte da gioiellieri e grandi hotel di Monaco. Si prevede che anche quest’anno i compratori saranno i molti VIP che frequentano Monte-Carlo a Natale, ma anche i turisti, che potranno comprare un biglietto per partecipare alle estrazioni di molti premi legati al Natale. Ma dopo questo salto nel generico, torniamo all’ intimità delle nostre case, per le quali MonteCarloTmes ha preparato un vademecum che aiuti nella scelta tra abete tradizionale o artificiale. Per scegliere il giusto albero artificiale è bene innanzitutto conoscerne i componenti e la provenienza, in quanto nella maggior parte dei casi vengono importati dai paesi asiatici, trasportati per migliaia di chilometri con relative emissioni di anidride carbonica, e sono realizzati in PVC e metallo, materiali che hanno un impatto ecologico importante riguardo le emissioni di gas serra e i costi per lo smaltimento. Un abete finto va curato e riposto in modo farlo durare il più a lungo possibile, minimo 10 anni secondo gli ecologisti… Tenuto anche  conto del prezzo pagato, anche centinaia di euro secondo altezza e dimensione, ma  se anche costasse pochi euro non sarebbe una buona ragione per farne una decorazione usa e getta! Per chi deve compiere il primo acquisto, ancora più ecologico risulta scegliere un albero di Natale finto usato, che altrimenti potrebbe finire in discarica… Per chi vuole festeggiare il Natale decorando un albero vero, la parola d’ordine è di riconsegnarlo dopo Natale. L’acquisto di un albero con le radici intatte va fatto presso un vivaio, richiedendo il tagliandino di riconoscimento che indica il luogo di origine, la specie di appartenenza e l’età. Nel caso dei “cimali”, cioè gli abeti senza radici sostenuti dalla classica croce di legno, bisogna verificare che siano il frutto di diradamenti forestali autorizzati. Solo così è sicuro che nulla verrà tolto alla natura. E per il prezzo? L’abete vero viene venduto a prezzi variabili dai 20 euro fino addirittura a più di 500 a seconda delle dimensioni, della varietà e del vaso in cui è riposto. Da qualche anno ci sono iniziative che permettono di acquistare un abete vivo per poi riconsegnarlo a gennaio al punto vendita in cambio di un buono dello stesso valore da spendere nel negozio. Ad esempio Ikea permette alla clientela di prendere l’albero natalizio in una sorta di comodato d’uso tenerlo in casa per Natale e riconsegnarlo tra il 5 e il 14 gennaio, ottenendo un buono per altri acquisti. Per ciascun abete restituito, IKEA donerà €2 ad AzzeroCO2, società di Legambiente e Kyoto Club, per un progetto di forestazione. Moltissimi paesi nel mondo hanno aderito a  campagne di raccolta straordinaria e riciclo degli alberi di Natale,  con consegna gratuita ai Centri di Raccolta. Gli alberi saranno restituiti alla natura ripiantando quelli ancora vitali in parchi, giardini o aree prescelte gestite dalle relative Forestali. Le piante non più vitali, invece,di solito vengono riutilizzate riciclandole per la produzione di compost ecocostenibile da giardino, o per farne giocattoli, come per l’abete in piazza San Pietro a Roma. Infine, al posto di decorare un abete vero o finto, è trendy e molto green utilizzare i  sempreverdi del Mediterraneo. Si può scegliere di addobbare le proprie piante presenti in giardino o in balcone, facendo attenzione a non danneggiare rami e foglie con luci e decorazioni. Altrimenti ci sono specie adatte al clima mediterraneo che possono dare davvero molte soddisfazioni: cipressi, ginepri e latifoglie come l’alloro, il corbezzolo, il bosso o gli agrumi, limone, arancio e mandarino, sono perfetti per un Natale moderno e sostenibile. Comunque, per ottenere la soluzione più “green”, ciò che conta davvero è scegliere in modo consapevole.

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