S.DEVOTA, PATRONA DI MONACO E DELLA FAMIGLIA PRINCIPESCA

Di Nicola Tavoletta e Cristian Cabello

Il suo culto in Liguria e in Corsica valica i confini del Principato  MONACO. Uno dei simboli più fulgidi dell’identità storica e cristiana del Principato di Monaco è Santa Devota, poichè la sua leggenda tocca profondamente il popolo e i suoi sovrani. Nel Principato di Monaco, dove la religione cattolica, apostolica e romana è religione di Stato, Santa Devota è sempre stata intimamente legata alla storia del paese e delle sue tradizioni. La leggenda della Santa martire affonda le sue radici negli albori del cristianesimo e tutto’oggi unisce fraternamente  tra loro le genti del Principato, Corsica e  Liguria, che l’onorano in una sinergia di religiosità, folclore, credenze popolari, storia, letteratura, arte, pittura e musica. La data in cui Santa Devota viene ricordata con tutti gli onori è il 27 gennaio nel Principato, mentre a marzo in Corsica e Liguria si svolgono particolari devozioni alla memoria e alle immagini della santa. Il 27 gennaio scorso, Monaco ha celebrato la giovane succube di un destino crudele con una festa cristiana che ne celebra il martirio. Questa tradizione risale alla cosiddetta “Leggenda di Santa Devota” tramandata da un documento medievale, secondo la quale Devota nacque in Corsica nel 283 d.C.. Poichè la giovane dedicava tutta la sua vita al servizio di Cristo signore, nel 304 fu denunciata dai romani pagani con l’accusa di essere cristiana, imprigionata nelle carceri di Mariana, e ivi torturata a morte. Dopo il suo decesso, il governatore romano Quintus Gabinius Barbarus aveva ordinato di bruciarne le spoglie, ma un certo Graziano e un presbitero di nome Benedetto le trafugarono dal rogo, trasportandole nottetempo in una barca da pesca a Marina di Mariana, vicino l’attuale porto di Calvi. Volendo dare sepoltura alla martire cristiana il più lontano possibile dalle persecuzioni, Graziano e Benedetto fecero vela verso l’ Africa, ma l’imbarcazione fu dirottata da forti venti e da possenti marosi da ovest a nord della Corsica, e lungo la costa ligure. La leggenda continua narrando come, passata la tempesta, si sia levata dalla bocca della santa una colomba, il cui volo indicò ai due naviganti la rotta da seguire. Il 27 gennaio 312 d.C la barca si arenò nel pressi del Vallone dei Galmati, oggi parte integrante del Principato di Monaco. In quel tratto di riva,  dei pescatori videro la barca circondata da un roseto miracolosamente fiorito e, a poca distanza, il corpo di Devota, che finalmente fu in mezzo a quei splendidi fiori sepolta. Un oratorio segnò il luogo della tomba e da allora fedeli, abitanti di Monaco o navigatori di passaggio, vennero in gran numero a ivi raccorgliersi in preghiera e lì si compirono alcuni miracoli tra i popolani, che decretarono per primi la santità della martire cristiana. Tuttavia, una notte un uomo rubò le reliquie della santa con l’intenzione di far negozio dei suoi benefici. Il sacrilegio ebbe corta durata perchè un gruppo di pescatori inseguì il malfattore e lo catturò dopo qualche colpo di remi. La barca del ladro fu poi bruciata sulla spiaggia in segno di sacrificio espiatorio. Nel XVII secolo, durante il regno del primo Principe di Monaco, Honoré II, Santa Devota fu elevata a patrona di Monaco. A partire dal 1874, la tradizione del sacrificio si rinnova ogni anno, quando un’imbarcazione viene bruciata in presenza del sovrano e della famiglia principesca, accompagnati da personalità monegasche. Quest’anno, la toccante cerimonia è stata officiata dal Cardinale François Bustillo, Vescovo di Ajaccio, ed è stata concelebrata dal Vescovo di Monaco Monsgnor Marie Dominique David e dal Vescovo Emerito Alberto Maria Careggio della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, che nel pomeriggio ha reso omaggio alla tomba di Mons. Bernard Barsi, Vescovo Emerito di Monaco. Nel dettaglio, la messa pontificia celebrata nella cattedrale è stata seguita dalla tradizionale processione delle reliquie di santa Devota per le strade della Rocca, il momento più alto delle festività che, in occasione dei 150 anni dall’inizio delle celebrazioni, hanno visto la partecipazione commossa della famiglia reale. Il culto della Santa Devota, legato com’è a Monaco e ai suoi Principi, è sentito con fervore in ogni chiesa del Principato assieme alla sua immagine di protettrice del paese. Come accennato nel titolo dell’articolo, inoltre, tale culto ha nel tempo valicato i confini del Principato; infatti, nel 1820 il primo vescovo della Chiesa di Corsica ha raggruppato le sei antiche diocesi dell’isola, proclamando Santa Devota patrona principale della Corsica, al pari di Santa Giulia da Nonza, in seguito al decreto della Congrega dei Riti del 14 marzo, data nella quale avvengono processioni e festeggiasmenti in tutta l’isola. I testi ufficiali della Messa in onore della Santa sono stati approvati il 18 marzo 1984 dal vescovo di Ajaccio e, l’11 agosto seguente, dalla Congregazione per il Culto Divino. Il nuovo Martyrologium Romanum la commemora così il 27 gennaio, tradizionale data del ritrovamento delle reliquie: “A Mariana, nell’isola di Corsica, ricordo di Santa Devota, vergine e martire”. Oggi le reliquie di Santa Devota sono state divise, alcune riposano nell’antico oratorio della cappella costruita dai pescatori, alcune si trovano nella Cattedrale del Principato di Monaco, e alcune  a Mariana dove venne martirizzata e dove oggi si trova il complesso museale intitolato al Principe Ranieri III di Monaco, un ulteriore dedica che sancisce il profondo legame di fraternità tra il popolo del Principato di Monaco e quello francese. Per quanto riguarda la devozione alla Santa in Liguria, del “polittico di Santa Devota”, oltre a quello di Monaco esiste l’opera, realizzata nel 1517, che fu commissionata a Ludovico Brea nel 1513 da Francesca Grimaldi di Monaco, sposa nel 1491 di Luca Doria di Dolceacqua, come segno di pace e testimonianza del sodalizio tra le due famiglie rivali dei Doria e dei Grimaldi di Monaco. Il notevolissimo dipinto dovuta al genio nizzardo è custodito ed è di proprietà della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate nell’antico borgo di  Dolceacqua in provincia di Imperia. Oltre a Santa Devota, il 9 agosto e’  venerato a Monaco San Romano, legionario romano martirizzato durante il regno dell’imperatore Valeriano nel 258 d. C.. I giorni del 23 e 24 giugno sono invece dedicati alla festa di San Giovanni Battista: sulla piazza del palazzo dei Principi si svolgono sfilate in costumi storici, balli e canti al suono dei mandolini, mentre all’interno della cappella del palazzo, dedicata proprio a San Giovanni, la famiglia reale partecipa a una solenne cerimonia. Successivamente, due servitori della casa regnante accendono un grande falò al centro della piazza, attorno al quale si balla la farandola, antica danza provenzale simbolo di un viaggio collettivo attraverso le esperienze della vit, e il giorno seguente i festeggiamenti continuano nel quartiere di Monte-Carlo. Il Principato di Monaco, quindi, riesce ad essere un riferimento nel Mediterraneo per il culto di quei Santi che vengono venerati dalle tipiche comunità legate al mare, costituendo un alveo di tradizioni e spiritualità.

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