By Elena Chiella
EN
New York, September 22, 2025
H.S.H. Prince Albert II of Monaco participated in the High-Level International Conference for the Peaceful Settlement of the Question of Palestine, held at the United Nations Headquarters during the 80th session of the General Assembly. The event, co-chaired by France and Saudi Arabia, brought together over 150 countries that have formally recognized Palestine — with Monaco now joining their ranks.
The Principality’s decision comes at a crucial moment, as several European states, including France, Belgium, Luxembourg and Malta, have also announced recognition of Palestine in recent days. Today, more than three-quarters of UN member states support Palestinian statehood, strengthening momentum for a two-state solution.
In his speech, Prince Albert II recalled that October 7, 2023 marked the start of the current wave of violence, and stressed two urgent priorities: the release of all hostages and the disarmament of Hamas.
Remaining faithful to Monaco’s longstanding commitment to international law and the promotion of dialogue between nations, the Sovereign declared:
“Peace can no longer remain a distant prospect: it must be embodied in institutions, in mutual guarantees, and in the effective respect for everyone’s rights.”
He concluded with a reminder that peace requires perseverance and shared responsibility:
“Peace cannot be decreed, it must be built through a common will.”
The conference underlined the urgency of preserving the two-state solution, seen by many as the only viable path to a just and lasting settlement. UN Secretary-General António Guterres emphasized that Palestinian statehood is “a right, not a reward.”
While the recognition by Monaco and other nations may remain largely symbolic without approval from the UN Security Council, it reflects a significant diplomatic shift. The growing number of recognitions is increasing international pressure for de-escalation, accountability, and a return to meaningful negotiations.

IT
New York, 22 settembre 2025
S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco ha preso parte alla Conferenza Internazionale di Alto Livello per la Risoluzione Pacifica della Questione Palestinese, organizzata presso la sede delle Nazioni Unite in occasione della 80ª sessione dell’Assemblea Generale. L’incontro, co-presieduto da Francia e Arabia Saudita, ha visto la partecipazione di oltre 150 Stati che hanno riconosciuto la Palestina, tra i quali ora figura anche il Principato di Monaco.
La decisione arriva in un momento di particolare rilievo diplomatico: nei giorni scorsi anche Francia, Belgio, Lussemburgo e Malta hanno annunciato il riconoscimento della Palestina. Ad oggi, più di tre quarti degli Stati membri ONU sostengono ufficialmente lo Stato palestinese, rafforzando lo slancio verso una soluzione a due Stati.
Nel suo intervento, il Principe Alberto II ha ricordato che il 7 ottobre 2023 ha segnato l’inizio della spirale di violenze che ancora scuote la regione, sottolineando due priorità inderogabili: la liberazione di tutti gli ostaggi e il disarmo di Hamas.
Ribadendo la fedeltà di Monaco al diritto internazionale e al dialogo tra i popoli, il Sovrano ha dichiarato:
«La pace non può più restare una prospettiva lontana: deve incarnarsi nelle istituzioni, nelle garanzie reciproche e nel rispetto effettivo dei diritti di ciascuno».
Ha poi concluso con un monito sulla responsabilità collettiva:
«La pace non si decreta, si costruisce con una volontà comune».
La conferenza ha rilanciato l’urgenza di preservare la soluzione dei due Stati, ritenuta da molti l’unica via realistica per una pace giusta e duratura. Il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha ribadito che lo Stato palestinese è «un diritto, non una ricompensa».
Sebbene il riconoscimento da parte di Monaco e di altri Paesi abbia per ora soprattutto un valore simbolico, in assenza di un via libera del Consiglio di Sicurezza, rappresenta un segnale diplomatico importante: la comunità internazionale mostra una pressione crescente per la de-escalation, il rispetto dei diritti fondamentali e la ripresa di un negoziato sostanziale.