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INDIFFERENZA, CONFORMISMO DEL SENTIRE E DISSENSO EMOZIONALE

Di Ilio Masprone – Editore – Cavaliere del Principato di Monaco per meriti culturali

Guerre, catastrofi, violenza, ingiustizie: il mondo non è certo avaro di brutte notizie. In questo nostro tempo di eccessiva comunicazione globale, dei social media e dell’informazione 24/7, può arrivare un “momento” nel quale non si sopporta più di venire letteralmente bombardati dalla cronaca. Avviene così che i fatti che si presentano e che dovrebbero poter essere valutati e giudicati con imparziale serenità, in molti casi finiscono per creare in molti di noi il peggior sentire, il fenomeno sociale più pericoloso di tutti, ossia l’indifferenza, cosa che a me pare essere ormai all’ordine del giorno un poco ovunque. Infatti, molte indagini e molte  pubblicazioni in tutto il mondo riferiscono che l’indifferenza verso i problemi che riguardano la collettività è un fenomeno sempre più diffuso, caratterizzato da una mancanza di interesse, di condivisione o di reazione per le questioni sociali. Questa indifferenza può essere alimentata da diverse ragioni, come la paura di coinvolgimento emotivo, la difficoltà di regolazione delle proprie emozioni, problemi di autostima  e di insicurezza. Inoltre, il “momento” può sfociare anche in due tipi altri di comportamento, di cui io personalmente ho appreso i particolari leggendo un libro dello psicologo Adriano Zamperini, intitolato appunto “Indifferenza – Conformismo del sentire e dissenso emozionale.” Zamperini, professore di psicologia presso l’Universita’ di Padova, ci insegna che esistono il “conformismo sociale o del sentire”, che si riferisce alla tendenza a conformarsi al comportamento e alle opinioni della maggioranza, e il “dissenso emozionale”, che consiste in quella sottile sensazione emotiva di disagio o conflitto, quando le proprie emozioni sono in contrasto con le aspettative sociali o i comportamenti di altri. In sostanza, il “conformismo” è un meccanismo sociale che ci spinge a seguire il comportamento dei nostri pari, mentre il “dissenso emozionale” è il risultato interno, emotivo, di questo meccanismo. Il “conformismo sociale” si manifesta quando ci adattiamo a un’opinione o un comportamento in modo da essere accettati, rispettati o per evitare disapprovazione. Questo può avvenire in diverse situazioni, come ad esempio quando si seguono le mode o le tendenze, o quando si esprimono opinioni che non sono propriamente le nostre per paura di essere giudicati. Per quanto riguarda il “dissenso emozionale”, esso consiste in un senso di disagio o di conflitto maggiormrnte interiorizzati, per esempio quando il conformismo è troppo spinto o quando ci troviamo in situazioni in cui sentiamo che le nostre emozioni e opinioni sono in conflitto con le aspettative sociali. Ne deriva che è importante saper gestire il “dissenso emozionale”, sia per la propria salute emotiva che per la coesione nei rapporti interpersonali. La capacità di riconoscere, comprendere e esprimere le proprie emozioni in modo costruttivo è fondamentale per la gestione del dissenso. Comunque, conformismo e dissenso sono due forze che interagiscono continuamente nel contesto sociale, ove il conformismo sociale può essere una forza positiva in termini di coesione sociale e rispetto delle norme, ma può anche finire in apatia esistenziale, proprio come il dissenso può essere fondamentale per il progresso e l’innovazione, ma può anche generare tensione se non gestito in modo appropriato. Trovare il giusto equilibrio tra il seguire le aspettative sociali e il mantenere la propria autenticità emotiva non e affatto facile, ma ricordiamoci che tutto è sempre meglio dell’indifferenza emotiva. Quando giunge il “momento”, armiamoci dunque di pazienza, usiamo la ragione e soprattutto non dimantichiamo di prendere una posizione che ci faccia star bene con noi stessi e con il prossimo.

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